Primo esame di qualità superato per l’Iocn (Istituto di oncologia di Cluj-Napoca, in Transilvania). Dopo essere stato sottoposto ad audit da parte del GISMa, il centro medico romeno intitolato al professor Ion Chiricuta ha registrato infatti il via libera iniziale per ottenere la certificazione della Commissione europea per il programma di screening mammografico. Il progetto del Quality Assurance Scheme della European commission initiative on breast cancer (ECIBC) è stato sviluppato per assicurare che le donne nei 27 Paesi dell’Unione dispongano di programmi di screening mammografico il più efficaci e sicuri possibile. Quello svolto a Cluj-Napoca è stato l’audit pilota preliminare alla validazione dello schema di certificazione. L’Iocn, fondato nel 1929 e dipendente dal ministero della Sanità pubblica, è considerato uno dei più importanti centri oncologici europei, già dotato di certificazione Iso 9001. Gli scorsi 22-23-24 novembre, su mandato di Bruxelles, ha avuto verificata sul posto la quality assurance del programma di screening mammografico, che è al suo primo round di attività. L’audit ha coinvolto medici, fisici e tecnici di radiologica. Per il GISMa erano presenti la presidente e medico epidemiologa Silvia Deandrea, il past president e radiologo Alfonso Frigerio, e la consigliera e fisica Gisella Gennaro, insieme (da remoto) alla consigliera e chirurga Marina Bortul e all’anatomo patologo Alfredo Santinelli. Quel che si è voluto constatare è stata l’effettiva adesione dell’istituto di Cluj-Napoca ai requisiti di qualità dei centri di senologia in base al Manuale prodotto da un team di esperti internazionali e coordinato dal Jrc (Joint Research Centre) di Ispra (Varese) facente capo alla Commissione. Un secondo passo, dopo il primo già sviluppato in loco. In precedenza, infatti, c’era stato un feasibility test (test di fattibilità) prodotto dagli stessi operatori romeni. Con il sopralluogo a Cluj-Napoca, il GISMa ha messo a confronto autovalutazione dell’Iocn e controlli sul campo. Con il supporto di Adrian Pana, project manager e responsabile dello screening (relatore al prossimo convegno del GISMa a Bari dal 17 al 19 maggio), e della radiologa Carmen Lisencu, l’analisi degli auditor italiani ha riguardato apparecchiature, immagini mammografiche, curriculum del personale, brochure e materiali informativi, procedure interne, sito web, software gestionale e cartelle cliniche. Il risultato ha raggiunto le aspettative, confermando l’elevato livello di competenza e di attenzione al dettaglio dell’Iocn, ad eccezione dell’informatizzazione dove il GISMa ha segnalato la possibilità di migliorare ulteriormente. L’istituto romeno, intanto, si è impegnato a estendere il programma di screening a tutta la popolazione target del suo territorio. A conclusione della tre giorni è stato quindi consegnato un report preliminare e trascorse circa due settimane un report definitivo, inviato anche al Jrc. Quest’ultimo, sulla scorta anche di analoghi audit svolti da altri enti in Spagna e Slovenia, è di conseguenza chiamato ora a esprimersi sulla certificazione definitiva e ad adattare il Manuale sui programmi di screening mammografico, di cui si attende la versione finale per l’ultima approvazione. Valido per tutta Europa, il testo base farà in futuro da riferimento per tutti gli operatori del settore. Almeno quelli che intendono veder riconosciuti i massimi standard di qualità dei propri servizi.